La piuta pasquale, un dolce della tradizione lucana sulla tavola di una romana

Non sono una grande cuoca o almeno non ne ho la minima idea dal momento che non mi sono mai messa seriamente ai fornelli. Mi arrabatto con qualche ricetta consolidata già da tempo e quando ne ho voglia e casa tutta per me mi cimento in qualche novità, del tipo "in frigo ho solo questo, inventiamo!". 



Non avrò ancora dato spazio al mio estro culinario ma quando invece si tratta di mangiare sono piuttosto esigente, in casa mi danno della buon gustaia: ottimo per me e rompi palle per gli altri, ma la mia è un'abitudine.
Ho sempre mangiato bene, cresciuta con i piatti della nonna tipici della tradizione lucana. Originaria del sud Italia, avvezza a mangiare roba nostrana, possibilmente quella delle nostre campagne, ho avuto un'infanzia felice tra uova fresche e pasta fatta in casa. Le tradizioni fanno dunque parte di me e, nonostante sia nata in città, quando passi la metà della tua gioventù in paese, uno di quelli dove per chiamarmi all'ora di pranzo i nonni lo facevano affacciandosi al balcone di casa, non si può far altro che essere divisa tra due luoghi, avere un cuore che ama entrambi i mondi. Così sono io.


Quando si avvicinano le feste divento sempre un po' nostalgica delle mie origini e cerco sempre di farmi fare, da chi sa, le nostre cose perché proprio non riesco a rinunciarvi; sembra tutto più spento senza, meno vero, meno vivo, che sa meno di famiglia.

In quel della provincia di Potenza, tra i dolci pasquali abbiamo la piuta - che affonda le sue origini addirittura nella Magna Grecia - e il pipulicchio (tradotto, il piccolino) che è la versione della medesima per i più piccoli avente la forma di un bambino in fasce che la storia vuole venga ricoperto con gli abiti dei piccini quasi a farlo diventare una bambola che le bambine erano solite portare sempre in braccio nel periodo di festa - ed io da eterna bambina quale sono, me li faccio fare entrambi.



La ricetta in realtà è piuttosto semplice e facile da replicare e per i curiosi che hanno voglia di provare qualcosa di diverso, la scrivo qui di seguito approfittandone per fare a tutti gli auguri di buona Pasqua.

Ingredienti:

-  1 kg. di farina
- 250 g. di zucchero
- 5 uova + quelli della decorazione a numero dispari
- 200 g. di margarina
- una bustina di vanillina
- un limone grattugiato
- liquore quanto basta
- un pizzico di sale
- una bustina di lievito vanigliato oppure una bustina di lievito di birra
- codette di zucchero colorate

Preparazione:


Preparare la fontana di farina sulla spianatoia, al centro mettere le uova e tutti gli ingredienti sopracitati. Amalgamare il tutto energicamente finché l'impasto non risulti completamente liscio.

Tagliarlo a pezzi e formare dei grossi rotoli, metterli nella teglia precedentemente imburrata ed infarinata e mettere sopra le uova, precedentemente lavate (le quali non vanno cotte ma usate a crudo) ed infine cuocere in forno a 160° per circa 40 minuti.

ATTENZIONE: Se nella preparazione abbiamo deciso di usare il lievito vanigliato la piuta si potrà infornare immediatamente se invece abbiamo usato il lievito di birra, bisogna lasciar lievitare la piuta tutto il tempo necessario prima di infornarla.

Commenti

  1. bellissimo dolce :) in Sicilia abbiamo una ricetta molto simile alla ciambella con le uova della prima foto, e si presenta proprio allo stesso modo: la cuddura..
    è carino vedere come siano vicine le tradizioni culinarie nel meridione,
    Ciao!!

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    1. Ciao! Avete la cuddura come dolce? A noi la cuddura è il pane a forma di ciambella invece! È proprio una cosa carinissima questa :)

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  2. Bella questa :D per noi la cuddura è il dolce con le uova e lo facciamo o con la forma di ciambella (proprio come quell che hai fatto tu) oppure in modo più moderno con forme verie: cuori, colombe, cestini..
    mentre il pane a ciambella è il "cucciddato".
    ti auguro un buon weekend ^_^

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  3. Mi intriga sempre di più questo scambio di tradizioni! :D

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  4. Posso avere ricetta di cuddura

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    1. Ciao, guarda per me la cuddura è il pane ma invece che essere a filone è a forma di ciambella.

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  5. Ma ne vengono 3 o si può dare la forma della ciambella con una?

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